venerdì 25 novembre 2016

Tempi poveri



Lunedì 21 a casa dal lavoro per festeggiare il Santo Patrono, ne approfitto per fare due passi sulle colline dietro casa.

Durante il rientro vedo questo bell’anfiteatro di piante di cachi. 


Non sono le prime piante che trovo lungo la strada e tutte sono cariche di frutti. Sembra che a nessuno interessi la frutta appesa ai rami. Forse nemmeno ai cinghiali presenti nella macchia. 



Mentre sono fermo per scattare le foto, mi ritorna in mente un colloquio effettuato tempo fa con una collega che mi chiese: perché non prepari una confettura o altro con i cachi?

La risposta fu lapidaria e laconica: “i cachi mi ricordano i tempi poveri”.

Effettivamente quando ero giovane la frutta era rigorosamente di stagione, non per scelta consapevole, ma perché solo quella c’era a disposizione.

Se in casa avevi abbondanza di frutta, era semplicemente perché un vicino si era liberato delle eccedenze, le cosiddette “carità pelose”.

I cachi rientravano a pieno titolo tra la frutta presente in quantità.

Questo poco piacevole ricordo mi frena nell’avvicinarmi e interessarmi del frutto in questione.

Ciò premesso deve riconoscere che l’aspetto scenico della pianta, spoglia delle foglie e carica di frutti di un bel colore arancione, è veramente piacevole alla vista e compensa le sgradite sensazioni giovanili.

Nessun commento:

Posta un commento