martedì 17 novembre 2015

Le bacche “ubbriacche”


A volte ritornano!
Tranquilli, non parlo di peperoni e nemmeno di democristiani, ma di bacche di rosa canina.
Giorni fa abbiamo preparato una confettura con bacche di rosa canina, scientificamente dette “cinorrodi”, e con i frutti in esubero si è pensato di aromatizzare una grappa. 
Passati i giorni di infusione è stato separato il liquore dalle bacche. 
Una bella manciata di bacche aromatizzate alla grappa, cioè ubriache, giaceva sul tavolo in attesa della destinazione finale.
Finire subito nella compostiera mi sembrava poco onorevole e sprecato. Ho deciso così di riciclare le bacche aromatizzate preparando una composta.
Ho iniziato il lavoro di pulitura delle bacche, eliminando i semi e la peluria. 
I frutti puliti sono finiti in ammollo in una soluzione idroalcolica (vino rosso e acqua), alla quale pure loro hanno contribuito a cedere aroma di grappa.
Terminata la fase di pulizia (ripetuti passaggi sotto acqua corrente per togliere ogni traccia di peli) ho pesato la quantità rimasta, poco più di 200 grammi, e preparato pari quantità di mela e di zucchero.
Le bacche sono state sottoposte a una precottura di dieci minuti nel liquido di ammollo per ammorbidirle, (debitamente filtrato dalle impurità), trascorsi i quali sono state aggiunte anche le mele. 

 
Dopo altri dieci minuti di cottura, con il frullatore a immersione ho sminuzzato finemente il tutto.

Nel mortaio, insieme ad un cucchiaio di zucchero, sono stati frantumati due chiodi di garofano ed alla fine  aggiunta anche un po’ di cannella.

Alle bacche e mele ridotte ad un purè, è stato aggiunto lo zucchero con gli aromi (chiodo di garofano, cannella e un pizzico di buccia di limone tritata).
 



Assaggiando il composto, però, si sentiva in bocca la presenza irritante dei frantumi di buccia e, di conseguenza, il tutto è stato passato al “setaccio” al fine di ottenere un fluido ripulito dalle impurità.
Rimesso il tegame sul fuoco si è continuato a rimestare sino ad ottenere la giusta densità della composta, quindi, velocemente la stessa è finita nei vasetti lavati e sterilizzati.

2 commenti:

  1. Mi spaventa la preparazione delle bacche....ci vorrà una pazienza infinita!Ma...penso ne valga la pena!! Ci proverò! Grazie Michele e Paola, le vostre ricette sono davvero interessanti.

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    1. Gentile anonimo commentatore grazie per gli apprezzamenti. Effettivamente la preparazione delle bacche è un'operazione non accetta nemmeno alle suore di clausura.
      Poiché al nord delle Alpi di confettura di rosa canina ne trovi a quintali e a prezzi accessibili, mi chiedevo come ciò fosse possibile.
      Proprio stamani, in quei continui rimandi del web, forse ho trovato una possibile soluzione che, riporto tal quale "cuocere i frutti maturi, appena coperti d'acqua, finché sono diventati molli (15-30 minuti) e schiacciarli aiutandosi con un cucchiaio di legno. Passate i frutti al setaccio per eliminare i semi e la maggior parte dei peli".
      Questa proposta io devo ancora provarla e ciò che mi lascia perplesso è quel riferimento alla "maggior parte dei peli".
      Per esperienza personale i peli sono veramente urticanti sulla pelle e non desidero affatto provare in prima persona ciò che la saggezza popolare attribuisce come soprannome alle bacche di rosa canina, ossia; grattacù.
      Michele

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