sabato 30 luglio 2016

Adotta un "sucato"



La pratica delle adozioni a distanza una volta era limitata al sostegno di bambini nati in realtà meno fortunate della nostra.
Recentemente assistiamo però alle adozioni più particolari: una mucca in qualche remota vallata alpina, un albero in un’area disagiata o inquinata, una pecora che rischia l’estinzione e via di questo passo.
Dopo un periodo di profonda riflessione, ho deciso anch’io di inserirmi su questo filone lanciando l’iniziativa “Adotta un sucato”.
Alle persone sensibili propongo di adottare una pianta di zucchino da poco messa a dimora. 
 

Per colpire maggiormente in profondità il loro buon cuore posso anticipare che le piante in questione presentano già i sintomi di una brutta virosi. Il loro destino è gravemente segnato.
Versando un piccolo contributo economico, meno di un caffè da macchinetta al giorno, posso garantire alle piante le cure di cui necessitano.
Fornirò loro acqua di buona qualità, in quantità adeguata e in funzione dell’andamento stagionale.
Con cadenza periodica sarà somministrato un ottimo concime per colture orticole, del quale non dico il nome per non fare pubblicità.
Provvederò, eventualmente, a intervenire con prodotti biologici, qualora insorgano delle patologie.
Sarà mia cura inviare periodicamente e con cadenza quindicinale, fotografie che documentino i progressi fatti dalle piante di zucchino nelle diverse fasi fenologiche (fioriture, allegagione, ingrossamento dei frutti, ecc.)
Per chi lo desidera, a fine stagione sarà inviato anche un vasetto contenente gli esiti della produzione.



A questo punto non posso che concludere: aderite numerosi all’iniziativa



lunedì 25 luglio 2016

Ospiti nell'orto

Tra la fauna stanziale e di passaggio, oltre alle lucertole grosse come draghi di Komodo, merli e passeracei, a volte abbiamo qualche sorpresa: un ospite inatteso, probabilmente evaso, arrivato per abbeverarsi ai gocciolatoi dell'impianto irriguo. La permanenza è stata breve e gli auguriamo una lunga libertà, compatibilmente con l'ambiente circostante ed il rapporto con le altre specie simili.
Non conoscendo noi il volatile abbiamo effettuato una ricerca nel web e risulta essere una tortora diamantina (Geopelia cuneata) originaria dell'Australia.


domenica 24 luglio 2016

Confettura per caso


La seconda domenica di giugno ci siamo recati dalla suocera per raccogliere le ciliegie selvatiche delle due piante che a suo tempo avevamo messo a dimora.
Premesso che le piante non sono mai state potate, si presentano allo stato selvaggio e di conseguenza sono soggette all’alternanza di produzione. Ciò significa che la produzione di frutta non è costante nel tempo: un anno producono molti frutti a scapito delle foglie, l’anno successivo i fattori si invertono e producono molte foglie a scapito dei frutti.
L’anno 2016 è stato sicuramente un anno di scarica e la produzione non era delle migliori, a ciò si aggiunga un andamento climatico da sempre sfavorevole, caratterizzato da frequenti periodi piovosi e temperature inferiori alla norma.
Giunti sul luogo, armati di una scala che ci permettesse di salire in sicurezza e di due capienti contenitori, abbiamo iniziato la raccolta delle drupe. Ovvero, abbiamo tentato di raccogliere qualche frutto poiché le drupe erano poche e non si presentavano bene, brutte e deteriorate da malattie fungine.
Dopo un po’ di attenta selezione dei frutti, avevamo raccolto una quantità insignificante di drupe e pure bruttine, quindi abbiamo buttato il tutto. 
Ci siamo poi ricordati che da un'altra parte del giardino c'è un alberello che fruttifica nello stesso periodo, così ci siamo diretti verso la pianta di mirabolano (Prunus cerasifera Ehrh. 'Pissardii').
Anche la pianta di mirabolano è nata spontanea, da un seme portato da un animale.
Il mirabolano, si caratterizza per le foglie di colore rossastro e delle spettacolari fioriture primaverili.
I frutti raccolti erano di dimensioni modeste, al pari di una ciliegia selvatica e non completamente maturi.




La quantità raccolta è stata sufficiente per l’attivazione di un nostro cantiere per la produzione di una confettura, ossia due kili di frutta pulita e denocciolata.
Un piccolo appunto: denocciolare due chili di drupe dalle piccole dimensioni non è particolarmente entusiasmante!
In ogni caso abbiamo ottenuto la nostra dose di confettura.



Procedure e quantità sempre le stesse:
2 kg. di frutta pulita;
1 kg. di zucchero;
2 buste di pectina;
un po’ di succo di limone per addensare.

Il prodotto ottenuto è leggermente fluido, di un bel colore rossastro, dal gusto dolce e acidulo nello stesso tempo.

Giudizio: buono!
Cercando in internet ho letto che questa confettura si può abbinare ai piatti di carne lessa, forse per quell’effetto dovuto alla componente aspra.