Il
lavoro nell’orto ci allontana da tre grandi mali: la noia, il vizio e il
bisogno (cit. Voltaire).
Fedele
a questa linea, il conservatore oggi ha finito di preparare il terreno per la
prossima stagione orticola; terreno che si presentava in condizioni ottimali
per essere lavorato, cioè “in tempera”, come direbbero i tecnici professionali.
Nei
giorni precedenti il conservatore si è recato all’ecocentro per prelevare il
“compost del sindaco” poiché l’ente che gestisce il servizio di raccolta
rifiuti mette a disposizione dei residenti il compost prodotto con la frazione
verde e le ramaglie conferite e, forse, anche con il rifiuto umido.
In
ogni caso, quasi quattro quintali di compost, quindi materiale organico, sono
finiti a integrare e migliorare la struttura del terreno dell’orto.
Il
terreno è da ritenersi equilibrato,
sotto il profilo microbiologico, in quanto ricco di lombrichi, che un
ladruncolo di merlo ne approfitta per raccoglierli e portali ai sui piccoli che
lo aspettano nel nido.
Leggevo
da qualche parte che un parroco di campagna consigliava di lasciare qualcosa
nell’orto per gli animali selvatici, nel nostro caso non serve, gli animali si
prendono in anticipo quello che gli interessa!
Generalmente,
a seguire il conservatore nei lavori nell’orto c’era un piccolo, ma audace,
pettirosso, oggi 2 aprile 2017, è rimasto un merlo.
Ciò
significa che il pettirosso è ritornato al nord, da dove era migrato per
svernare in un ambiente più favorevole.
Quindi,
se il pettirosso è tornato a casa e il merlo raccoglie lombrichi per i suoi pulli,
significa che siamo ormai entrati nella buona stagione!
Adesso
aspettiamo solo una pioggia copiosa e poi si può entrare ufficialmente nella
stagione orticola dell’anno 2017.
Buon
lavoro a tutti gli ortolani.
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