Una seconda parte del libro di Longo è dedicata alla cosiddetta “Dieta Mima Digiuno”.
Di questa dieta si è parlato anche in una famosa trasmissione televisiva e ciò gli ha regalato un po’ di pubblicità e forse per questo è più famosa dell’altra (la dieta della longevità).
La dieta in questione, viene così chiamata perché è finalizzata ad attivare nell’organismo le stesse reazioni indotte da un periodo di digiuno, senza però le conseguenze negative di un digiuno vero.
Durante i giorni di dieta l’organismo attua una specie di “stand by”, attiva solo le funzioni più importanti andando a cercare nell’organismo stesso le risorse mancanti per sostenerle.
Nella lettura dello specifico capitolo, sorvolando sulle spiegazioni scientifiche non di competenza del conservatore, si resta piacevolmente colpiti dai possibili benefici che vanno dalla perdita di peso, all’attivazione dei processi di rigenerazione di taluni organi dovuti alle cellule staminali, alla riduzione del colesterolo, della pressione minima e massima e altro ancora, compresa la riduzione di un fattore di crescita considerato “un fattore di rischio di cancro e diabete”.
Anche in questo caso la fantasia del lettore viene stimolata e si finisce per commentare: possibile che con un po’ di quasi digiuno si possa ottenere tutto questo?
Al conservatore attirava l’idea di provare almeno questa dieta che si concentra in soli 5 giorni più un 6° che, potremmo definire, mutuando il termine dai sub, di decompressione.
Contrariamente alla dieta della longevità, nel caso della dieta mima digiuno, il dott. Longo non è generoso nelle informazioni, e non fornisce esempi concreti delle tipologie di cibi da consumare nei giorni della dieta e le relative quantità.
Nel caso di specie consiglia di ricorrere a un kit prodotto da una ditta a lui riconducibile oppure invita il potenziale volonteroso a rivolgersi a un nutrizionista con talune indicazioni minime che Longo stesso fornisce nel libro.
Non si comprende se si tratta di un eccesso di prudenza da parte di Longo, poiché qualcuno potrebbe male utilizzare i sui dati e poi rivalersi su di lui, oppure se è un sistema, un po’ subdolo, per invitarci ad acquistare il suo kit.
Una ricerca nel web per sapere quanto costa il kit, ci restituisce il dato di
€ 199,00 ai quali deve aggiungersi, se non già in possesso, il costo di un certificato di sana e robusta costituzione, senza il quale la società non commercializza il citato kit.
Il conservatore, appreso ciò, si associa ai molti che riconoscono elevato il costo del kit, il contenuto del quale è riconducibile a zuppe vegetali disidratate, barrette e bevande energetiche, tè e integratori.
Per natura il conservatore è autarchico e gli piace far da se, accettando, se ritenute possibili, nuove sfide; inoltre è anche un perito agrario del vecchio corso e ricorda di quando a scuola, durante gli esercizi di zootecnia, doveva preparare le razioni alimentari per l’animale tipo, ossia la vacca da latte. Va evidenziato che nel caso degli umani si parla di dieta, nel caso degli animali si parla di razione alimentare, ma il concetto e i principi sono gli stessi.
Un pomeriggio il conservatore si è attivato con il foglio elettronico e ha prodotto una semplice utility che gli permette di elaborare la sua dieta mima digiuno.
Per i dati di base ha seguito le indicazioni fornite da Longo nel suo libro, creando una tabella con gli alimenti possibili e le loro caratteristiche principali: calorie e proteine.
Alla fine il conservatore aveva a disposizione la dieta per il primo giorno, da 1.100 calorie e per il giorno successivo, da 800 calorie, divise come suggerito da Longo.
Con le tabelline in mano sono iniziate le riflessioni, tra le quali: come posso sostituire la colazione?, tot. grammi di verdura per pranzo e cena potranno saziarmi?, la notte mi sveglierò per la fame?, e via di questo passo.
In prima battuta si valutava la possibilità di fare delle prove e quindi pranzare con tot. grammi di questo o cenare con tot. grammi di quello.
Alla fine il conservatore ho rotto ogni indugio e ha deciso: si inizia mercoledì 15 marzo e si finisce domenica 19 marzo, punto. Se tutto fila liscio, bene, altrimenti presto si fa a interrompere la dieta.
Mentre il conservatore scrive questo pezzo è domenica 19 tardo pomeriggio, manca solo l’ultima cena e domani, giornata di transizione per ritornare alla normalità.
Fino a questo momento tutto è andato bene.
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