Come in ogni blog che si rispetti
iniziamo a raccontare
qualcosa che vada oltre il semplice elenco degli ingredienti, altrimenti si
rischia di diventare come il farmacista che mette a punto un preparato
galenico.
Si parte da un antefatto: negli
organi di informazione molto spesso di legge o si sente dire: non ci sono più
passeri, dove sono finiti tutti i passeri!
Senza peccare di presunzione mi
sento di dare una risposta al quesito.
I passeri sono tutti a casa mia,
dove si fiondano quotidianamente nel micro orto per divorare quanto trovano di
commestibile e facilmente becchettabile.
La difesa nei loro confronti è
passiva e consiste nel coprire le aiuole con reti. Tutto ciò che rimane
scoperto è a rischio.
Recentemente i passeri hanno
scoperto la bontà o le proprietà del tarassaco e pure quello si becchettano,
come se fosse pianta esclusiva del mio orto, quando a pochi metri da casa
inizia la campagna vera e propria.
Ciò premesso, la settimana di
ferragosto ero a casa da solo e sapevo dell’arrivo di un ospite (Gigi).
Un pomeriggio sono uscito fuori di casa
ed ho raccolto tutte le piante di tarassaco che trovavo, al fine di sottrarre cibo
ai famelici volatili. L’ intenzione era di affamarli.
Ecco l’origine del titolo.
Alla sera mi sono attivato per
preparare il solito radicchio cotto.
Ho lavato, pulito e ridotto il
tarassaco, mentre in un tegame ho iniziato a soffriggere la cipolla. In un
tegamino rosolava lo speck I.G.P. tagliato a pezzettini. In sequenza e in modo graduale
ho unito i diversi ingredienti.
Nel frattempo preparavo una pasta
da condire, appunto, con il radicchio cotto.
Mangiando la pasta, ho avuto la
sensazione di aver tagliato il tarassaco in modo piuttosto grossolano, anzi,
troppo grossolano.
Il radicchio è finito nel tritatutto
con l’aggiunta di un filo d’olio per facilitare l’amalgama e ottenere una
crema.
Valutata la consistenza della
crema, ho optato per la preparazione di crostini, ma era ancora poco, cercavo
ancora un altro elemento.
Le elucubrazioni mentali sono state
lunghe, diverse e contorte, ma le sintetizzo: il tarassaco (https://it.wikipedia.org/wiki/Taraxacum_officinale
qui trovate molto) è una pianta tipicamente primaverile e cos’è tipico della
primavera? Le scampagnate; e cosa non manca mai in quelle uscite? Le uova sode!
E così un adeguato numero di
uova sono finite nell’acqua calda.
P.s.: la crema è ottima anche incorporata in una frittata