Nel precedente post sulla
composta di zucca, tra le altre cose, scrivevo:
“Mi piacerebbe però, provare
a valutare la possibile qualità o bontà dell’ortaggio in funzione delle
avversità alle quali può essere soggetto e di conseguenza ai possibili
trattamenti con agrofarmaci necessari per la sua difesa antiparassitaria”.
Forse, per non appesantire
il post sono stato sintetico e dall’esito del confronto con un collega, mi sono
reso conto di essere stato frainteso. Vediamo allora di precisare meglio il mio
pensiero.
Ogni essere vivente è soggetto
ad avversità o ad aggressioni da patogeni.
Se io mi becco una infezione
il medico mi consiglia un antibiotico, se una pianta si becca la classica
“peronospora” si interviene con un anticrittogamico.
Ciò premesso, io sono un
orticoltore hobbista e non effettuo nessun trattamento sulle piante che coltivo
ai fini alimentari (ne pratico qualcuno sui fiori ornamentali, se necessario).
Questo significa che accetto il rischio che le mie piante si “ammalino” e
periscano prematuramente, oppure che le potenziali produzioni si riducano in
quantità e qualità.
L’orticoltore professionale
questo non se lo può permettere ed è costretto a intervenire con
antiparassitari, in funzione dell’andamento stagionale. Sicuramente i suoi
comportamenti rispecchiano i dettami della buona pratica agricola, però ogni
anno si ha notizia di analisi fatte su campioni di frutta e verdura che
rilevano la presenza di residui di antiparassitari oltre i limiti
consentiti.
E veniamo al punto nel quale
scrivevo di essere andato a consultare le “Linee tecniche di difesa integrata –
anno 2015”
della Regione del Veneto”.
Va precisato che non sono
andato a leggere le linee tecniche per conoscere quali sono i parassiti della
zucca e prepararmi ad effettuare i trattamenti antiparassitari, non è questo il
mio obiettivo.
Le informazioni apprese
dalla lettura delle citate Linee Tecniche mi aiutano a esprimere il seguente
concetto:
-
se una pianta ha molti parassiti, è
soggetta a molti interventi antiparassitari e ci sono più possibilità che mi
ritrovi nel piatto un residuo oltre i limiti .
-
se una pianta ha pochi parassiti,
sono necessari pochi interventi e minori sono le possibilità di avere residui
nel piatto.
Nel caso specifico della
zucca ho appreso che i potenziali parassiti sono pochi e non sono
particolarmente aggressivi, quindi necessita di pochi e blandi trattamenti
antiparassitari, ovvero anche nessuno, e ho tratto le conclusioni che anche la
zucca acquistata può ritenersi sicura come quelle autoprodotte.
Questa volta spero di essere
stato più chiaro.
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