Se hai la fortuna
di avere un amico cacciatore, può succedere che il medesimo ti proponga delle
carni di animali che non sempre trovi dal macellaio o al banco frigo del
supermercato.
Questa volta è
successo che la proposta fosse relativa a della carne di cinghiale.
Va precisato che
l’animale abbattuto rientrava in quella che nell’ambito venatorio viene
definita “caccia di selezione”. Ovvero, se in una determinata area la presenza
di cinghiali risulta eccessiva, alcuni cacciatori abilitati, vengono incaricati
di abbattere i capi che risultano in eccesso.
Ciò premesso,
ricevuto un quantità adeguata di carne, ci siamo attivati per preparare uno
spezzatino di cinghiale marinato con dieci aromi, seguendo una ricetta rinvenuta
nel web tempo fa.
Dosi: - 1,5 kg. di spezzatino di cinghiale,
- 1 cipolla,
- 1 costola di sedano,
- 1 carota,
- 3 spicchi d’aglio,
- ciuffo di prezzemolo,
- 3 foglie di alloro,
- salvia e rosmarino,
- cucchiaino di pepe nero in grani,
- cucchiaino di bacche di ginepro,
- 2 kg di pomodoro a pezzettoni,
- vino rosso q.b.
Per quanto
riguarda la marinatura, per noi vale ancora quanto espresso nel precedente post
relativo al coscio di capriolo al forno.
Abbiamo preparato
un bagnetto aromatico composto dai principali aromi presenti in dispensa: cipolla, carota,
sedano, aglio, prezzemolo, foglie di lauro, bacche di ginepro, pepe in grani
(grossolanamente schiacciati), rosmarino e salvia.
La carne di
cinghiale è stata opportunamente lavata e ripulita da tutte le piccole impurità
presenti. Il tutto è stato poi coperto con del buon vino rosso, non quello in
cartone da discount!
L'insieme è rimasto in ammollo, in un ambiente fresco per circa 24 ore, mescolando il tutto
di tanto in tanto .
Trascorso questo
periodo, abbiamo separato in due fasi il lavoro da farsi, da una parte terminare
di preparare la carne, dall’altra realizzare un contenitore adeguato nel quale
servirla.
Abbiamo diviso la
carne dagli aromi (che vanno conservati) e buttato il vino della marinatura.
La carne è stata
scottata in un tegame senza olio e a fuoco basso, avendo cura di buttare il
liquido che esce.
Una volta che la carne
risulta asciutta, aggiungere l’olio e gli aromi della marinatura, ben
sgocciolati, continuando la cottura fino a che la carne inizia a rosolare.
A questo punto
aggiungere altro vino rosso (non quello della marinata), alzare la fiamma per
farlo evaporare e aggiungere il sale.
Il passaggio
successivo prevede di unire il pomodoro, abbassare la fiamma e cucinare a fuoco
scoperto per circa due ore e mezza, fino a quando il pomodoro si amalgama in
una salsa cremosa e la carne non si sfalda.
In contemporanea,
abbiamo preparato una polenta, l’abbiamo versata in uno stampo da dolci e lasciata a raffreddare sino a che non prende la forma desiderata.
Abbiamo
completato la corona di polenta riempiendo la parte vuota con lo spezzatino e
servito in tavola, accompagnato da un vino rosso adeguato per l’occasione.
Buon appetito.
Mamma che fame!
RispondiEliminaOra cerco un cacciatore...o una cacciatrice!
Emanuela del treno