Nel
precedente post, di pari argomento, il conservatore scriveva di essere nella
fase conclusiva di un ciclo di “Dieta Mima Digiuno”.
Adesso
è alla fine di un secondo ciclo; probabilmente, a maggio, ne seguirà un terzo.
Se
corrisponde al vero che con una serie di tre cicli si rinnova il sistema immunitario,
siamo a buon punto.
Va
ribadito che la dieta è una cosa seria, perché deve stressare l’organismo, ma va
affrontata nel modo giusto e con le dovute attenzioni del caso.
Ciò
premesso, si desidera raccontare un aneddoto, ovvero l’esito di una dieta
affrontata con i consigli trovati in internet, iniziata male e finita peggio.
Un
collega, attratto dall’idea dei benefici della “Dieta Mima Digiuno” e in
considerazione che il conservatore aveva superato serenamente il suo primo
ciclo, per non essere da meno, ha pensato bene di provare anche lui.
Una
mattina, tutto orgoglioso, riferisce che la sera prima aveva iniziato la dieta.
Si
riportano alcuni dialoghi tra i due:
D.
Ma come, inizi una dieta che dura cinque giorni non dal mattino, quando per
convenzione inizia la giornata, ma dalla sera precedente?
R.
ieri sera stavo male, non ho cenato e ho così deciso che potevo iniziare la
dieta!
D.
stamattina con quali e quanti alimenti hai fatto colazione e il pranzo in cosa
consiste?
R.
in casa non avevo nulla e ho bevuto una tisana; per pranzo insalata con i pomodori.
D.
e i semi oleosi?
R.
ho messo un po’ di quei semi che la moglie utilizza quando prepara il pane “fatto
in casa”.
Ergo….
il primo giorno nel quale si dovrebbe mangiare un po’ di più, il collega ha
mangiato poco e male.
Nei
giorni a venire sono seguti altri dialoghi qualificanti:
D.
oggi cosa mangi di buono?
R.
mia moglie mi ha preparato delle verdure spadellate.
D.
hai calcolato i valori nutrizionali delle singole verdure e pesato le relative
quantità?
R.
ho visto degli esempi su internet e “più o meno” abbiamo preparato la dose per
oggi e domani, perché, sai, pesare tutto
ogni volta è una gran rottura di scatole.
D.
assumi integratori multivitaminici e di omega 3 e 6?
R.
no.
Questo l’andazzo con il quale la dieta è stata affrontata e praticata.
E,
per farla breve, questi sono stati gli esiti finali:
1) a
fine dieta, dopo un paio di giorni, il collega non stava bene e si è recato dal
medico che gli ha diagnosticato una infezione da Herpes zoster (https://it.wikipedia.org/wiki/Herpes_zoster),
detto anche fuoco di Sant’Antonio, causato da stress;
2) la
figlia, che da giovane non aveva avuto la varicella infantile, se l’è beccata a
vent’anni.
Ironico
il conservatore commentò: “in questo caso, nessuno potrà accusarti di non aver
ben stressato l’organismo!"
Tornando
a internet, relativamente alla “Dieta Mima Digiuno”, si trova di tutto e di più,
solo che nei siti seri, si rimane sempre su una posizione prudenziale, in
altri, un po’ meno.
Trovi
chi ti omaggia di un foglio elettronico per il calcolo della propria razione
alimentare, dispensando consigli e indicazioni sulle tipologie di verdure e
relative quantità da assumere.
Altri
danno indicazioni copiando dalla dieta della longevità e, quindi, includono tra
gli alimenti anche un bel “filetto di pesce”.
Consiglio
gratuito del conservatore: piuttosto di seguire acriticamente quanto si trova in rete, affidatevi ad un nutrizionista o acquistate il kit del Dott. Longo.
Da notare che in un sito, come esempio di un fabbisogno calorico previsto di
800 calorie, vengono fornite delle precise tipologie di verdure e le relative
quantità.
Visto
il tipo di verdure e le quantità consigliate, al conservatore i conti non
tornavano e, provando a fare i calcoli con il suo schema, il risultato finale
ammontava a 650 calorie!
E' comprensibile un leggero scostamento dovuto alle diverse fonti dove reperire i valori
nutrizionali di una verdura, ma una differenza di 150 calorie, sarebbe eccessiva.
Si
tratta di circa il 20% in meno.
Quindi,
se una persona si affida a indicazioni di questo tipo e poi non verifica da sé gli
effettivi valori nutrizionali di una verdura e non pesa le quantità perché "è
una gran rottura di scatole", ma le stima “a occhio”, forse si capisce bene
perché il dott. Longo risulti restio a fornire dati, esponendosi in prima
persona.
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