Il 1° maggio, il conservatore si è dedicato alla fase conclusiva del compostaggio domestico.
Da molti anni in famiglia si riciclano il verde dell'orto e i rifiuti umidi della cucina.
In un angolo dell'orto sono posizionate due compostiere: una capiente (circa un metro cubo), destinata a raccogliere i principali rifiuti compostabili della casa, nel periodo che intercorre tra maggio e dicembre; poi, entra in funzione quella piccola per lo stoccaggio che inizia a fine anno e termina in primavera.
Nel periodo compreso tra fine aprile e primi giorni di maggio, si deve provvedere allo svuotamento della compostiera principale, per prepararsi alla nuova stagione orticola.
Armato di setaccio, pala e attrezzatura varia, il conservatore inizia a vuotare la compostiera e setacciare il compost per separare quello fine, pronto per essere impiegato e, quello grossolano, che dovrà "passare un giro" e, quindi, essere utilizzato nella successiva stagione orticola.
Durante l'opera di setacciatura, all'interno del compost iniziano a comparire numerosi ospiti: si tratta di larve di cetonia aurata, magnifico coleottero di colore verde smeraldo che nel periodo estivo vola negli orti e nei giardini alla ricerca di materiale in fase di decomposizione (compost) nel quale deporre le uova e dare inizio a una nuova generazione.
Le larve presenti nel compost sono molte e il conservatore pensa bene di condividerle con il solito merlo che, al pari di un direttore dei lavori, sovraintende alle attività nell'orto!
Il merlo arriva, plana sul terreno dell'orto, infilza la larva e sparisce, forse, con destinazione il nido e i suoi pulli.
Dopo una serie di larve di cetonia, il merlo decide di aggiungere un nuovo gusto al palato e si dedica alla ricerca di lombrichi, chissà, forse più gustosi o nutrienti.
Alla fine di una mattinata di lavoro, e di un anno di compostaggio domestico, il risultato ottenuto dal conservatore si riduce a una modesta serie di quattro sacchetti e, a una quantità che in peso si può stimare in poco più di 50 kg.
In ogni caso si tratta di preziosa sostanza organica che andrà a rimpinguare quella naturalmente presente nel terreno, soggetta a progressivo depauperamento dovuto agli asporti delle colture praticate.
Va ricordato che la presenza di una adeguata quantità di sostanza organica è indispensabile per migliorare la struttura del terreno, nonché per apportare molteplici benefici in esso coltivate.
Dopo aver vagliato il compost, i residui grossolani ritornano nella compostiera a maturare per l'anno successivo, assieme ad alcuni residui di sacchetti di materiale "biocompostabile", che, come abbiamo sperimentato, non sempre sono così facilmente aggredibili da parte dei microorganismi.
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