L’argomento del post,
come da titolo è politicamente scorretto e se ne sconsiglia la lettura a
vegani, vegetariani e animalisti in genere.
Un collega del
conservatore alleva una coppia di maialini vietnamita. Come molti animali tendono a riprodursi più volte all’anno. Poiché non sempre la razza in
questione viene considerata animale da compagnia, succede che si rende
necessario un prelievo mirato onde evitare un eccesso di popolazione.
Il collega in
questione ha proposto al conservatore la cessione di uno dei nuovi nati.
Armato di capiente
zaino, un venerdì il conservatore è sceso al lavoro per prelevare il maialino
preparato, pulito e congelato.
Il sabato successivo
si festeggiava il rientro in Italia di un amico e il pezzo forte della cena
era, per l’appunto, il maialino al forno.
L’obiettivo era
quello di cucinarlo intero, peccato però che forno e pentole in dotazione non
lo acconsentissero per le dimensioni del maialino (circa 60 cm di lunghezza
per 13 kg di peso).
Si decise così di
sezionare il corpo in tre pezzi: testa, spalle e cosce.
Ben aromatizza la
parte anteriore è stata infornata al mattino e lentamente ha cucinato fino al
tardo pomeriggio, integrando e rinnovando gli aromi nonché irrorando più volte con
spruzzate di vino bianco sino a ottenere un bel risultato finale.
La testa, invece, anch’essa
adeguatamente aromatizzata, è stata cucinata in un capiente tegame.
E, oggettivamente, la
visione del risultato appare un po’ inquietante!
In ogni caso, il
maialino al forno è stato un successo e tutti gli ospiti hanno gradito e
condiviso il risultato.
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