lunedì 8 febbraio 2016

Tempo di bilanci (parte 2 e 3)



Si continua con i bilanci dell’anno da poco passato.

Era mia intenzione pubblicare un paio di post, ma il tempo è tiranno. In questi giorni mi sono dedicato al bricolage e tra poco devo prepararmi per la nuova stagione orticola. Concentro tutto in questo scritto altrimenti rischio di arrivare a fine 2016 senza aver concluso la descrizione del 2015.

Oggi, dopo un lungo periodo di siccità, ha iniziato a piovere. La terra ne aveva estremo bisogno e, di riflesso, tutte le attività a essa collegate.

Adesso stiamo a vedere come si evolverà la prossima stagione primaverile ed estiva in particolare.

Da parte mia devo evidenziare cha da un paio di anni a questa parte il micro orto è soggetto a una estate particolarmente piovosa e umida. Poiché non pratico nessun intervento anticrittogamico sulle piante coltivate, ne consegue che su di esse è presente un campionario didattico e scolastico di tutte le patologie possibili dovute ai funghi e batteri che in un clima caldo umido prosperano alla grande.

Più o meno a ferragosto sono costretto a estirpare tutte le piante di pomodoro, piante che potenzialmente potrebbero produrre bacche fresche sino a ottobre inoltrato. Poiché le bacche fresche di pomodoro non si possono conservare per molto tempo in frigorifero, bisogna attivarsi per trasformare il tutto in gustose passate, nelle quali si fondono con la polpa del pomodoro le essenze e gli aromi presenti nell’orto.

Il risultato della stagione 2015 è questo: 



la produzione di una cinquantina di vasetti di passata di pomodoro, alcuni in purezza, altri declinati con i diversi abbinamenti del momento: con porro, con cipolla e basilico, con cipolla, porro e peperone.
Il risultato è buono, perché le bacche sono raccolte al giusto punto di maturazione e il sugo si ottiene mescolando la polpa di varietà diverse: c’è il salataro, il ramato, il cuore di bue, il ciliegino, il datterino e altro.
Ogni varietà ha la propria peculiarità, c’è chi fornisce il gusto dolce come i datterini e i ciliegini, c’è chi fornisce la quantità come il cuore di bue o il ramato.
Poiché sia nel 2014 che nel 2015 avevo trapiantato le piante di pomodoro in funzione del consumo fresco, riservando alla passata le sole eccedenze, con questi estirpi anticipati e cumulativi, mi ritrovo con scorte superiori alle mia capacità di consumo e, adesso nel 2016, sto ancora consumando quanto prodotto nel 2014! 
È anche vero che se dicessi: a tutti i miei amici regalo un vasetto di passata, rischierei di trovarmi davanti alla porta di casa una coda di persone più lunga di quelli che volevano entrare all’“Expo” di Milano!!

Sempre in tema di bilanci:

questa è la produzione di confetture  (o composte) dell’anno 2015.

Apre la stagione (anche se fuori stagione) la salsa dolce di melanzane, segue la confettura di rabarbaro con mela e buccia di limone, poi, ciliegie acide selvatiche in purezza e con mela, quindi ciliegie dolci con cannella.

Arriva il turno delle pesche noci abbinate allo zenzero e allo zenzero e cardamomo, quindi albicocche in purezza.

Agosto è il mese della susina, e vai con susine in purezza, con cannella, con buccia d’arancia, con zenzero e con cardamomo.

Con l’autunno arriva una confettura con cotogne e pera.

Poi le rarità: bacche di rosa canina, bacche ubriache, gelatina piccante e composta  di zucca.



Anche in questo caso, una quantità di oltre 70 vasi, vasi che vengono consumati in famiglia, ovvero nel periodo natalizio o in occasioni speciali, diventano ambasciatori delle nostre capacità verso alcuni fortunati destinatari.



Questo, in estrema sintesi è quanto è stato prodotto nel 2015.

Con la prossima stagione, è possibile che un nuovo prodotto entrerà e farà capolino, mentre un altro uscirà dalla scena perché le “conserve” sono frutto delle eccedenze o delle occasioni che si presentano sia a livello di autoproduzione che di acquisti al  mercato.

L’importante è che non venga mai meno la curiosità e la volontà di provare.

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