sabato 31 ottobre 2015

Purea di cotogne

Gli scarti (aridaje) della gelatina di cotogne mi dispiaceva buttarli e così... insomma non si butta niente, come il maiale... ho aggiunto acqua, ho frullato con il minipimer, ho passato al setaccio e ripassato ancora in pentola la composta per far evaporare l'acqua in eccesso.
Alla fine ho ottenuto una purea densa e granulosa da spalmare sul pane.
Da conservare in frigorifero e consumare entro qualche giorno.

venerdì 30 ottobre 2015

Gelatina piccante di cotogne



Bucce e torsoli avanzati dalla pulitura di 4 kg. di cotogne
Peperoncino in polvere
Zucchero pari al peso di bucce e torsoli
2 o 3 bucce di limone non trattato (solo la parte gialla)

Dalla mondatura delle cotogne, abbiamo avanzato torsoli e bucce, lasciandoli in ammollo in acqua e succo di limone affinché non si ossidino. 
In una pentola abbiamo messo gli avanzi con la quantità di zucchero pari al loro peso, bucce di limone ed acqua fino a ricoprire. 
Portato il tutto a bollore, abbiamo lasciato cuocere, mescolando di tanto in tanto, per circa un'ora.
Abbiamo trasferito la parte liquida su di un'altra pentola, filtrando con un colino; aggiunto peperoncino in polvere mischiato ad un cucchiaio di zucchero ed addensato ancora sul fuoco fino ad ottenere la consistenza desiderata.
Nel vasetto sterilizzato, dopo aver messo la gelatina, abbiamo inserito un peperoncino piccante essiccato intero.





Confettura di pere e cotogne

2 kg. di pere a pezzetti
1,5 kg. di cotogne a pezzetti
1,5 kg. di zucchero
succo e buccia di un limone non trattato
cannella
1 busta di preparato per gelatine 2:1


Cuociamo le cotogne con il succo e la buccia di limone e le frulliamo, come già preparato qui; aggiungiamo le pere e lasciamo cuocere per circa 5', poi lo zucchero setacciato con il preparato per gelatine, la cannella in polvere e portiamo a termine la cottura per altri 10' circa. 
 
Per verificare la consistenza facciamo la prova sul piatto e invasiamo su vasi sterilizzati, tappati e capovolti per 5' su di un tagliere di legno; passato questo tempo raddrizziamo i vasi e li mettiamo da parte avvolgendoli in una coperta che ne rallenti il raffreddamento.

Cotognata alla cannella e limone

2 kg. di cotogne 
1 kg. di zucchero
1 o 2 limoni non trattati
cannella in polvere

Dalla mondatura di 2 kg di cotogne (vedere post precedente) abbiamo ottenuto 1,6 di polpa. In una pentola abbiamo posto le cotogne a pezzetti con il succo di un limone e la sola parte gialla della buccia; le abbiamo portate a cottura aggiungendo un paio di bicchieri d'acqua, mano a mano che il composto si asciugava; una volta ammorbidite, le abbiamo frullate con l'aiuto di un minipimer.
Abbiamo pesato il composto (1,5 kg.), abbiamo aggiunto 800. g. di zucchero, un paio di cucchiaini di cannella in polvere e fatto sobbollire mescolando continuamente, fino al punto di raggiungere la consistenza di una marmellata densa. 
E' necessario fare molta attenzione agli schizzi esplosivi bollenti e, per proteggersi, si può utilizzare eventualmente una retina paraschizzi.
Per verificare la consistenza, abbiamo messo una piccola quantità su di un piattino, e se non scivola quando si inclina, la marmellata è pronta.
Abbiamo quindi riempito degli stampi in silicone e livellato con una spatola.
Quando si è raffreddata, l'abbiamo tolta dagli stampi e posta ad asciugare su di un piatto rivestito di carta forno.



Il giorno della cotogna 2

Solo chi ha già avuto a che fare con le cotogne, ha sperimentato quanto sia difficoltosa la loro  preparazione...
Dopo averle lavate per bene con una spugnetta abrasiva, per togliere la peluria che le ricopre, bisogna procedere alla sbucciatura ed a togliere il torsolo, operazione non facile visto che i frutti sono piuttosto bitorzoluti e molto coriacei, inoltre è necessario prestare molta attenzione ad eventuali "ospiti" che vi avessero eletto domicilio.
E preferibile tagliare poi la polpa a pezzi non troppo grandi, per evitare che sfugga qualche traccia di parassita.
In due ciotole abbiamo messo dell'acqua acidulata con succo di limone e, mano a mano, da una parte finivano i pezzi di cotogna puliti 
 
e dall'altra i torsoli e le bucce sani.



I due prodotti hanno seguito strade diverse ed abbiamo ottenuto:



... perché della cotogna non si butta via niente (o quasi), come il maiale.





domenica 25 ottobre 2015

Il giorno della cotogna

Oggi abbiamo lavorato a questo progetto, domani provvederemo alle ricette... o si lavora o si scrive sul blog ;)


giovedì 15 ottobre 2015

Mela insana

Nel corso di un'estate particolarmente felice nella produzione di melanzane, abbiamo voluto provare una ricetta che, oltre a prestarsi alla conservazione, sarebbe dovuta essere di accompagnamento a piatti di carne.
Nella nostra tavola non si è ancora verificato questo abbinamento, ma trova un più largo impiego spalmata su di una croccante fetta di pane, oppure nella farcitura di una crostata. 


SALSA DOLCE DI MELANZANE
500 g. di melanzane di piccole dimensioni
400 g. di zucchero
100 g. di gherigli di noce
2 arance
Spuntare e lavare le melanzane, tagliare a pezzettini e metterle al fuoco in una casseruola insieme con lo zucchero, le noci finemente tritate, il succo filtrato delle arance e qualche scorzetta tritata (solo la parte arancione). Cuocere la salsa a fuoco moderato mescolando. Prima che il composto diventi troppo asciutto, frullare con il minipimer e portare a termine la cottura, sempre mescolando, finché non assume la consistenza di una marmellata, quindi invasare a caldo, capovolgendo subito i vasi su una superficie di legno; dopo 5' riportarli con il tappo verso l'alto e lasciarli raffreddare lentamente, coprendo il tutto con una coperta; rimuoverli solo a raffreddamento completo, riponendoli per la conservazione in un luogo oscuro e fresco.


martedì 13 ottobre 2015

Ogni promessa è un debito

Come annunciato sul post "magnifico grabesto" è stato dedicato un premio al primo/a commentatore/a del blog.
Il pacco scelto conteneva una confezione di salsa dolce di melanzane autoprodotta.
Lo so che vorreste la ricetta, ma non la trovo...
 


domenica 11 ottobre 2015

Patacheco

  




Trovato in una spiaggetta del Medoaco stupendo esemplare di Patacheco. Trattasi di organismo GM, ottenuto mediante ricombinazione dei geni della patata e del tricheco. Obbiettivo del genetista è di ottenere una patata che resista alle basse temperature e all'acqua salata. Altro obiettivo è quello di rendere più versatile e vantagioso economicamente, l'impiego in cucina del tricheco: fritto, lesso, al forno, ecc. 


martedì 6 ottobre 2015

Magnifico grabesto

Avevamo deciso che il primo commentatore avrebbe meritato un premio.
La prima commentatrice è stata Marica, per fortuna facilmente raggiungibile, ed a questo punto il "grabesto" va guadagnato.
La vincitrice dovrà scegliere tra:

Pacco ARisultati immagini per pacco
Pacco BRisultati immagini per pacco
Pacco C Risultati immagini per pacco


Uno dei tre potrebbe essere vuoto ...
buona fortuna!