Un giorno, durante la pausa pranzo, una collega del conservatore se ne uscì, quasi fiera del fatto, con la seguente esclamazione: “Mio marito ha acquistato un libro nel quale è descritta una dieta per conseguire la longevità! Io gli ho detto: leggilo e dimmi cosa devo preparare!” e, conoscendola avrà usato un tono un po’ imperativo ...
L’argomento dieta, mentre sei intento a consumare il frugale pasto quotidiano, non è dei più azzeccati e tutto si chiuse lì, senza commento alcuno.
L’argomento dieta, mentre sei intento a consumare il frugale pasto quotidiano, non è dei più azzeccati e tutto si chiuse lì, senza commento alcuno.
Il conservatore qualcosa aveva intuito, ma senza particolari stimoli e basi solide con le quali argomentare, preferì lasciar cadere tutto nel vuoto.
Passò il tempo e il conservatore trovò nel blog di una rivista scientifica, seria, un articolo che commentava positivamente i contenuti del libro del dott. Valter Longo.
Fatta una stampa dell’articolo, il conservatore la portò alla collega affinché lo leggesse per avvalorare la scelta fatta nell’acquisto, ma anche in questo caso non ci furono ulteriori argomentazioni.
Il giorno seguente, la stessa collega gli porse il libro di Longo e disse: “Leggilo e dimmi cosa ne pensi”.
Messo il libro nello zainetto, lo stesso rimase lì fino a quando la sua lettura iniziò nel corso dei trasferimenti in treno.
Durante la prima lettura, il conservatore si accorse che all’interno del libro era già presente un segnalibro, grossomodo a due terzi del volume. La prima sensazione fu che l’originario lettore si fosse fermato lì, senza andare oltre.
Il testo del libro è scorrevole, ma le materie e gli argomenti trattati sono tosti e meritevoli di essere studiati, non letti.
Da parte sua il conservatore, lo ammette, ha usato le tecniche di lettura veloce. Il suo segnalibro è arrivato poco dopo a quello già presente (alla fine scoprirete il perché). Al bisogno è ritornato indietro per una rilettura e si è fatto copia di due o tre argomenti ritenuti interessanti.
Ciò premesso, il conservatore inizia a leggere il libro dal titolo “La dieta della longevità”. Le pagine scorrono veloci, i capitoli anche, poi succede qualcosa, taluni concetti sembrano ripetersi, diventare ridondanti. Forse viene applicato il “repetita iuvant” dei latini, per meglio imprimere nelle nostre memorie i contenuti?
Niente di tutto questo, forse si può dire che la copertina del libro è ingannevole perché cita quale titolo: "la dieta della longevità", poi, nella medesima copertina, si fa riferimento alle staminali, all’invecchiamento, al vivere sino a 110 anni e alla dieta mima digiuno.
Anche con l’aiuto di alcuni spunti del web, il conservatore ha finalmente dedotto che il libro di Longo non contiene una dieta, bensì due, ossia:
1 - la dieta della longevità,
2 - la dieta mima digiuno.
Le diete sono diverse sia nei contenuti, sia negli obiettivi, si possono praticare entrambe, perché complementari, oppure no.
Con questo post e i successivi, il conservatore intende solo “raccontare” gli esiti della lettura del libro, delle sue riflessioni e dell’esperienza fatta.
Se qualcuno si aspetta di più, si consiglia di acquistare il libro e studiarselo.
Nessun commento:
Posta un commento